Fermo immagine di Alberto Abbà

Esiste un posto

Esiste un posto dove si lavora tre ore al giorno, perché il resto del tempo è dedicato a vivere.
Dove i bambini non vanno a scuola a star seduti di malavoglia per troppe ore, ma imparano giocando. Dove ai diciottenni viene regalata una casa sfitta. 
Dove gli anziani salgono gratis sui bus, non pagano ristoranti, cinema e teatri, coltivano orti e ballano.
Dove i politici non lo sono di professione, ma volontari, mantenendo lo stipendio precedente la carica.
Poche farmacie e pochi ospedali, perché le persone se sono felici si ammalano di meno. 
La depressione nel caso si cura con musica e danze in gruppo. 
Chi vuol far l’amore lo fa presente mettendo in evidenza un fiore azzurro.
Niente carceri, ma addosso abiti di colori differenti a seconda dei reati.
Il sistema viene finanziato non spendendo in armi e risparmiando sull’assenza della pubblicità.
I ministri sono dedicati a migliorare il bene comune e l’unico interesse tutelato è quello di tutti.
In Kirghisia hanno realizzato tutto questo e hanno capito che l’uomo per funzionare al meglio ha bisogno di sapere. Di saper dormire e riposare, di saper mangiare bene, di saper lavorare il giusto, di saper imparare sempre, di saper dare e donare, di saper creare e lasciare una bella traccia di sè, di saper amare nel profondo, di saper vedere le cose nella loro essenza.
Questo posto esiste e non solo nel periodo di fantasiose campagne elettorali.
Luciano Agosti ne è testimone, lo ha raccontato in certe lettere, perché ci è stato. 
Le isole fantasma non esistono fino a quando qualcuno le scopre, così come le invenzioni, sono impossibili fino ad un attimo prima.
A ben pensarci, anche Lucio in tempi non sospetti, cantava che nel nuovo anno ci sarebbe stato tre volte Natale e festa tutti i giorni e che in fondo la novità più importante era prepararsi…
albiabba@libero.it