: A lanciare l'allarme e' il sindaco di Pinerolo

«Senza risorse, impianti sportivi destinati a chiudere»

Giorgio Merlo, sindaco di Pragelato e consigliere Anci, lancia l'allarme dopo il monito lanciato dal primo cittadino di Pinerolo, Luca Salvai, circa la crisi che investe gli impianti sportivi dei nostri paesi: «La recente iniziativa di Salvai di chiudere - o almeno di annunciare la chiusura - di alcuni impianti sportivi della città causa l’aumento sproporzionato ed ingente dei costi delle bollette, non può che essere condivisa da tutti gli altri amministratori locali. È perfettamente inutile, nonchè irresponsabile, speculare politicamente attorno ad una questione che riguarda invece tutti gli impianti sportivi di tutte le città. Pinerolo non è stato che l’apriprista. 
Impianti sportivi che, come noto e scontato, non si fermano affatto alle piscine, ai palazzetti dello sport e al pala curling. È facile prevedere che domani la questione investirà anche gli impianti di risalita e tutto ciò che è riconducibile a quelli legati agli sport invernali. Un esempio concreto, l’impiantistica del comprensorio della Via Lattea. 
Adesso si tratta di capire se il pubblico nel suo complesso - a cominciare dalla Regione Piemonte, per non parlare del Governo nazionale - intenda affrontare la questione di petto, compatibilmente con le esigenze di bilancio, o limitarsi a registrare la situazione ed assistere passivamente alla chiusura progressiva di svariati impianti con pesanti ricadute negative per i fruitori. A cominciare, come ovvio, dai giovani che sono e restano quelli più danneggiati e penalizzati da queste potenziali chiusure nonchè per i problemi legati all’occupazione. È persino inutile ricordare che decisioni di questo genere, oltre a mettere in ginocchio pezzi dell’economia locale, innescano meccanismi che hanno come epilogo quello di sacrificare molti posti di lavoro. Ecco perchè il sindaco di Pinerolo ha fatto bene a scoperchiare la pentola. È un tema che va affrontato senza demagogia e senza inutile e ridicola propaganda, come quella già avanzata da alcuni partiti dopo la decisione di Salvai».