In salute di Cristina Bosco

Dottore, cos’è l’acido folico?

L’acido folico, o vitamina B9, fa parte del gruppo delle vitamine idrosolubili, cioè quelle difficilmente accumulabili nell’organismo, se non in piccolissime quantità e devono essere regolarmente assunte. Infatti la vitamina B9 si distrugge in presenza di calore e si disperde nell’acqua. 
È fondamentale per le donne in gravidanza perché serve per la sintesi delle proteine come l’emoglobina, una proteina presente nei globuli rossi deputata al trasporto di ossigeno e, contribuisce alla trasmissione dei caratteri ereditari perché interviene nella costruzione del DNA, l’acido nucleico che contiene tutte le informazioni genetiche come il colore degli occhi, i tratti somatici, il colore dei capelli e la struttura fisica che ogni individuo riceve in “dono” dai propri genitori. 
La giusta presenza nell’organismo di questa vitamina contribuisce a prevenire molti rischi alla nostra salute di natura cardiovascolare. Il fabbisogno giornaliero di acido folico in condizioni normali è di circa 0,2 mg; mentre durante la gravidanza raddoppia, dal momento che il feto utilizza le riserve materne. 
Gli alimenti più ricchi di acido folico sono le verdure a foglia verde, il fegato, il latte, cereali e frutti come arance, kiwi e limoni. 
La carenza di vitamina B9 provoca una produzione ridotta di globuli rossi, con conseguente anemia e tra le possibili cause c’è l’abuso di alcol, il diabete mellito e la celiachia. 
Nelle donne in gravidanza una carenza di acido folico può avere effetti negativi sul corretto sviluppo del sistema nervoso del feto, fino a provocare la nascita di bambini prematuri o con la spina bifida. 
Al contrario non si verifichino problemi di salute dovuti a un eccesso di vitamina B9, in quanto le quantità oltre i limiti vengono espulse attraverso le urine. Solo altissime dosi di acido folico nel sangue potrebbero causare problemi ai reni, ma questa è una possibilità molto remota.