4 chiacchiere dal barbiere di Danilo Girello

“Chi coltiva rose, deve subirne i pidocchi’’ (Alessandro Morandotti)

Ebbene sì, oggi vi voglio parlare di un argomento alquanto scottante o, per meglio dire,  affrontare con voi una questione “pruriginosa”. 
Per chi, maliziosamente, pensa che vi stia per raccontare qualche piccante segreto confessatomi in salone, mi affrettò a dire che è fuori strada: in effetti succede spesso, ma l’impeccabile barbiere-confessore per riservatezza dimenticherà subito il gossip dopo l’averlo sentito!
A dire il vero la mia rubrica odierna vuole occuparsi di un piccolissimo insetto birichino che a nominarlo, immediatamente mi viene da grattarmi la testa e mi sa che lo stesso succede anche a voi gentili lettori: stiamo per nominare il nome esatto del grattacapo per eccellenza, il famigerato “pediculus humanus capitis” comunemente da tutti chiamato pidocchio!
Questo fastidioso parassita dal colore bianco-grigiastro, quasi invisibile ad occhio nudo, misura dai 2 ai 4 millimetri  e vive  esclusivamente sul corpo umano succhiando il sangue degli sfortunati malcapitati e  provocando un fastidioso prurito. 
Essendo molto comuni nei bambini in età prescolare e scolare, i pidocchi sono il terrore delle mamme che in caso di pediculosi dei propri figli dovranno impegnarsi tenendo in una mano spray, schiume e shampoo e dall’altra l’indispensabile pettinino per scacciare tutte le lendini. 
Comunque voglio rassicurare tutti perché che con costanza e pazienza il problemino si risolverà in pochi giorni, quindi non pensateci più e seguite il proverbio che dice “Di pidocchi quanti più ne cerchi, ne trovi!”