Fermo immagine di Alberto Abbà

All’improvviso Tu

Una riunione condivisa che va per le lunghe e un altro appuntamento incombe a breve da un’altra parte della città. Da un posto all’altro si va a piedi, attraversando il centro pedonale.
è l’ora delle uscite dall’ufficio, della spesa per cena, di uno sguardo alle vetrine dei negozi, dei rientri a casa, degli aperitivi a raccontarsi o a far decantare la giornata. Dopo i primi passi veloci, nel freddo della sera, ecco che arriva puntuale lo stimolo ad andare in bagno e il rimpianto di non aver fatto un salto alla toilet quando si poteva, fino a poco prima. Resistere un’altra ora senza liberarsi potrebbe essere molto fastidioso. Fra le ipotesi più fattibili quella di infilarsi nel primo bar, ma a rischio di perdere tempo e poi nessuna voglia di un caffè o di bere un bicchiere di corsa. 
Ma all’improvviso, sul bordo della piazza, come un’oasi nel deserto, appare lui, un salvifico Vespasiano (anche detto orinatoio pubblico) fatto a edicola. Si, proprio quelli di “una volta” in pietra, aperti e riparati dalle intemperie e dagli sguardi, con l’acqua che scorre a pulire sulla parete e l’aria come unico deodorante bio. 
Un segno di civiltà che ci arriva in eredità dagli antichi romani, di un livello talmente alto che gli diedero addirittura il nome di un imperatore. 
Avventurarsi all’interno è sempre un rischio, lo sappiamo, perché nel frattempo la civiltà è peggiorata, ma questo è pulito. 
Niente tecnologia a complicare l’accesso che sovente si accompagna al cartello “fuori uso” come spesso succede alle scale mobili e agli ascensori nelle stazioni moderne della metro e dei treni. 
Nessun rischio di restare chiusi dentro e di subire lavaggi integrali insieme alla cabina.
La felicità si sa, sta nelle piccole cose, a volte racchiusa in un tempo breve fra l’apertura e la chiusura di una zip.
albiabba@libero.it