Io sto con gli animali di Andrea Avagnina

Lei, stupenda

Sono le due del pomeriggio e sto scarpinando lungo un pendio curvo sotto il peso di uno zaino che ad ogni passo mi ricorda quanto sia radicata in me questa passione: treppiede, corpo macchina e teleobiettivo costituiscono ormai un’appendice del mio corpo, oltre all’attrezzatura necessaria per affrontare in sicurezza un’escursione in montagna.                  
Mi fermo a riprendere fiato e ne approfitto per sbinocolare verso una cengia che conosco bene con la speranza che non sia ancora occupata così da avvicinarmi ancora un po’, ma la sagoma familiare di un camoscio fa capolino dall’oculare e così la possibilità di un bel primo piano svanisce prima ancora di iniziare.
Avanzo di qualche metro strisciando carponi sull’erba secca, perché di neve a 2000 metri sul versante a sud nemmeno l’ombra, poi inizio a montare l’attrezzatura.
Punto il tele e mi accorgo che quel profilo familiare di camoscio è ancora più familiare di quel che pensassi!
è proprio lei, una femmina che avevo incontrato un anno fa con il suo piccolo, esattamente nello stesso posto! Le corna, incrociate in modo anomalo, l’hanno resa unica e stupenda e così in un attimo la mente ritorna a quell’alba dello scorso inverno, quando, accovacciato a terra attendevo che arrivasse luce sufficiente ad immortalare quel quadretto familiare di una dolcezza infinita.
So di essere allo scoperto, impossibilitato a raggiungere il mio nascondiglio e così mi accontento di un paio di scatti a distanza: lontani ma intimamente connessi da quel magico incontro di un anno fa, dove ci siamo annusati reciprocamente gli odori, talmente vicini da sentirvi brucare l’erba secca… con me immobile per non spaventarvi.
Il vento mi sbatte sul viso la pioggia ghiacciata risvegliandomi dai miei pensieri: è ora di rientrare, smonto in silenzio quando un soffio di allarme mi avvisa che sono stato beccato! Lei è sempre là, ma sta guardando nella mia direzione: quel colpo di vento mi ha fatto scoprire rendendomi ancora più consapevole dell’unicità di quell’incontro dell’anno precedente.
Sta venendo notte ed il freddo aumenta, meglio rientrare: buona vita amica mia, e grazie per avermi regalato la magia di questi incontri! Chissà, con un po’ di fortuna potremmo rivederci ancora!