I ragazzi leggono di Mara Dompè

Naufraghi e naufragi

Il fascino per avventura e l’ignoto, il desiderio di superare il limite, il bisogno di misurarsi con la natura selvaggia e con se stessi. O semplicemente la sfortuna di ritrovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sono dieci le storie di avarie, affondamenti, perdite di quota o di rotta o smarrimento del senso della realtà, raccolte in “Naufaghi e naufragi”, scritto da Anna Vivarelli e illustrato da Amedeo Macaluso, entrambi torinesi.
Alcune sono storie di mare, altre d’aria o di terra. Sono tutte accomunate dall’incredibile capacità di reagire alle avversità, di resistere, di trovare risorse dei loro protagonisti. Tra questi, ci sono l’esploratore dei ghiacci Ernest Shackleton, l’aviatore e scrittore Antoine de Saint-Exupéry, autore del “Piccolo principe”, il generale Umberto Nobile, ingegnere a capo della spedizione del dirigibile Italia, il soldato giapponese Hiroo Onoda, che continuò ostinatamente a combattere senza sapere che la seconda guerra mondiale era finita da trent’anni. 
Tra le storie narrate ci sono anche quelle che hanno ispirato due capolavori della letteratura mondiale come “Robinson Crusoe” e “Moby Dick”. Perché, come pare abbia detto Jack London, «le più belle storie iniziano sempre con un naufragio». 

Anna Vivarelli, 
Naufraghi e naufragi, illustrazioni di 
Amedeo Macaluso, Sinnos, 14 euro.