In salute di Cristina Bosco

Dottore, cos’è l’ipotiroidismo?

L’ipotiroidismo è una sindrome dovuta ad un’insufficiente azione degli ormoni tiroidei a livello dei vari tessuti. Ciò avviene quando la tiroide non produce sufficienti ormoni. 
L’ipotiroidismo influenza le reazioni chimiche che avvengono in tutto il corpo determinando un rallentamento dei processi metabolici. 
Fra le cause di ipotiroidismo ci sono: malattie autoimmuni,  rimozione chirurgica della tiroide, alcuni farmaci come l’amiodarone o il litio, congenito, cioè presente dalla nascita, dalla gravidanza o dalla carenza di iodio. I sintomi e segni dell’ipotiroidismo sono: stanchezza e sonno eccessivo, elevata sensibilità al freddo, costipazione, secchezza e pallore della pelle, gonfiore al volto e alle palpebre, voce rauca, debolezza e crampi muscolari, elevati livelli di colesterolo nel sangue, periodi mestruali irregolari o più abbondanti del solito, capelli assottigliati e fragili, depressione, problemi di memoria, rallentamento della frequenza cardiaca e il mixedema (accumulo di liquidi sottocutaneo). 
Merita un’attenzione particolare l’ipotiroidismo infantile congenito, poiché, se non riconosciuto e trattato tempestivamente, determina danni irreversibili soprattutto a carico del sistema nervoso centrale, con grave ritardo mentale. 
Per diagnosticare l’ipotiroidismo, è sufficiente effettuare semplici esami del sangue con misurazione dei livelli di TSH e degli ormoni tiroidei  (FT4 e FT3), oltre all’ecografia tiroidea e al dosaggio nel sangue degli anticorpi specifici, soprattutto nelle forme autoimmuni. Il trattamento consiste nella somministrazione dell’ormone tiroideo L-tiroxina. 
Poiché nella maggioranza dei casi è necessario proseguire la terapia per tutta la vita, sono necessari periodici controlli per verificare l’adeguatezza della terapia. 
Alcuni alimenti e farmaci possono inibire l’assorbimento della L-tiroxina, come gli integratori alimentari di ferro, colestiramina, calcio o idrossido di alluminio, o la dieta ricca di soia.