Le nuvole parlanti

Lucky Luke

È “l’uomo che spara più veloce della sua ombra” secondo la presentazione che ne fa il suo inventore, il fumettista belga Morris, alle anagrafe Maurice de Bevère. Creato nel 1946 per la rivista “Spirou” come risposta al genere western imperante, Lucky Luke è infatti la parodia dell’epopea del West tanto che nei suoi racconti entrano anche i miti Calamity Jane, Billy the Kid, Jassie James e i terribili fratelli Dalton poi sostituiti con i pasticcioni cugini Dalton tutti baffuti. Un racconto sapientemente ironico e umoristico che ha segnato il successo del personaggio che continua con albi a fumetti, libri e cartoni animati diffusi in tutto il mondo: inoltre Luky Luke è stato protagonista di film con protagonisti Terence Hill, Til Schweiger, Jean Dujardin che ne dimostrano il successo popolare.
Alto, magro e dinoccolato con il volto allungato, un ciuffo di capelli neri che spuntano dal cappellone bianco, Lucky Luke è sempre vestito con un paio di stivali con speroni, jeans, cinturone con pistola, camicia gialla con gilet nero, fazzoletto rosso al collo.
Sempre imperturbabile e con l’eterna sigaretta tra le labbra, Lucky Luke ricorre all’astuzia e alla destrezza, più che alle pistole, per catturare i criminali di cui di volta in volta è alle calcagna sia come sceriffo che ranger: con lui ci sono il fedele cavallo parlante Jolly Jumper, in grado di giocare a scacchi e di fare il funambolo, e il cane assolutamente idiota Ran Tan Plan che è “uno dei più simpatici animali del mondo dei fumetti” secondo il critico Franco Fossati, parodia del famoso cane Rin Tin Tin di televisiva memoria.
Con Morris alle storie hanno lavorato lo sceneggiatore René Goscinny, autore con Albert Uderzo di Asterix, il cabarettista Laurent Guerra e lo scrittore Daniel Pennac che hanno portato avanti le avventure di Lucky Luke dopo la morte di Morris nel 2001. 
Alla fine di ogni avventura, Lucky Luke cavalca pigramente sdraiato sul suo cavallo verso il tramonto cantando “Io sono un povero cowboy solitario”….