Il Comune di Dronero, attraverso il Museo Mallé, in via Valmala 9, ospita la mostra “AUTOPITTURA. Quando la Fiat 500 incontra l’arte”. Curata dalla direttrice Ivana Mulatero, l’esposizione presenta venticinque «musetti» della iconica Fiat 500 in scala 1:1 messi a disposizione dal Fiat 500 Club Italia e interpretati in chiave artistica dalle studentesse e dagli studenti del Primo Liceo Artistico di Torino, insieme ai loro docenti.
La rassegna reinventa il frontale del mitico Cinquino, le sue forme curvilinee ora dipinte con colori ad olio e vernici, ma anche rivestite da piume, indumenti, muschio, tulle e altri oggetti del mondo reale. Un’idea di inquietudine traspare dai soggetti prelevati e storpiati dal mondo dell’arte, la Pop art in testa, ma pure la citazione colta di un dipinto di Felice Casorati, o di rilancio al mito futurista della dinamicità, inclusa anche una variante interpretativa con il cambio di passo e l’ingresso nella classicità di un oggetto icona ormai transgenerazionale. Accanto, l’ironia scaturita dall’assonanza tra il nome dell’auto e la banconota da 500 euro, simbolo del nostro assetto governativo europeo che si sta interrogando sulla mobilità sostenibile.
L’allestimento riporta alcuni cartacei scorci visivi di Dronero all’interno dei quali scorrono i Cinquini in fotomontaggio completati dai «musetti» tridimensionali dipinti ed è corredato da una selezione di un centinaio di rari modellini originali, provenienti da una collezione privata.
Domenica 28 maggio la mostra si concluderà con un raduno delle Fiat 500 storiche a Dronero, immortalate in un “GranTour disegnato” e i venticinque elaborati verranno offerti al pubblico: il ricavato sarà devoluto all’UNICEF per arginare l’emergenza causata dalla guerra in Ucraina.
LE ALTRE MOSTRE
Sabato 1° aprile alle ore 17, nelle storiche sale di Palazzo Sarriod de La Tour a Costigliole Saluzzo si l’inaugurerà la mostra “Selme - Si Espandono Le Mie Emozioni” dell’artista Domenico Olivero.
La rassegna, resa possibile grazie all’Associazione Culturale Rigenerazione, presenta l’ultima ricerca pittorica dell’artista, nata da una serie di riflessioni sulla domanda: «Perché ci si alza la mattina?», questione che il filosofo Ernst Bloch pose all’amico Theodor W. Adorno, in una conversazione nel 1964. Un interrogativo comune a molti, sul quale Olivero ha riflettuto a lungo, analizzando le possibili ed innumerevoli risposte che, tutti i giorni, consentono ad ognuno di noi di scendere dal letto ed avviarsi nell’incognita della vita quotidiana.
Di questo stato energetico Domenico Olivero ha voluto interrogarsi e fermarne un’impressione, renderne visibile lo stato spirituale, che in diverse fasi di questo ultimo anno ha percepito al mattino presto, appena sveglio. Ha così consegnato alla tela o sulla carta la sua energia mattutina, cercando le corrispondenze emotive più intime, rese attraverso colori e gesti intensi o linee tenui e cromatismi morbidi, emersi dopo il buio della notte.
Il risultato di alcuni di questi attimi è stato poi riportato, stratificato, nelle opere esposte.
Orari: domenica 2, sabato 08, domenica 09 e lunedì 10 dalle ore 15,30 alle 18,30.
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Terminerà il 10 aprile, nelle sale delle Cannoniere e delle Cantine della fortezza del Forte di Bard, la mostra “Il Déco in Italia, l’eleganza della modernità”. Curata da Francesco Parisi, l’esposizione presenta l’evoluzione dell’Art Déco attraverso 230 opere suddivise in nove sezioni tra pittura, scultura, decorazioni murali, arti applicate, manifesti e illustrazioni, dalle sfavillanti ceramiche firmate da Gio Ponti per Richard Ginori alle trasparenze buranesi di Vittorio Zecchin, accanto ad opere di pittura e scultura.
Il termine Art Déco deriva dall’abbreviazione riferita all’Exposition International des Arts Decoratifs et Industriels Modernes che si svolse a Parigi nel 1925 e diede il via ad un fenomeno che rivoluzionò lo stile e il gusto nelle arti decorative, nelle arti visive, nell’architettura e nella moda.
Orari: martedì - venerdì 10 - 18; sabato, domenica e festivi 10 - 19.