La Quaresima si presta a molte occasioni di catechesi, ai piccoli e a tutti. Ma la vera catechesi è vivere i gesti della Pasqua. La prima Pasqua è la comunità che si raduna nel nome del Signore ogni domenica. Ma la grande settimana ci accompagna passo dopo passo in ciò che sempre è aperto per noi. Ripercorriamola, immaginando brevemente un percorso con l’iniziazione cristiana dei bambini.
Le Palme
Le parole di spiegazione non servono. I bambini toccano i rametti, ci giocano, ascoltano due narrazioni: l’ingresso a Gerusalemme di Gesù su un’umile cavalcatura e poi la sua lunga passione. Che stridore tra la prima in cui il nostro Gesù sembra aver vinto - Osanna! – e la seconda in cui vorremmo un finale diverso.
Camminiamo insieme cantando e poi ci fermiamo ad ascoltare, fino all’impressionante metterci in ginocchio in silenzio dopo che il lettore ha detto: “spirò”.
Oggi i bimbi e i ragazzi possono essere invitati: anche le loro famiglie forse verranno, ricordando che i rami benedetti fanno parte dei loro ricordi. Accogliamoli tutti con gratitudine.
Il Giovedì Santo
Il gesto suggestivo e ricco della lavanda dei piedi spesso li coinvolge in prima persona. In questo caso, generalmente anche i genitori si fermano per la celebrazione.
Il senso della Messa nella cena del Signore può essere più ampio, aprendo al significato del fermarsi ad adorare il Signore e vegliare insieme. Non è vietato, gustando anche il tepore della serata primaverile, organizzare una passeggiata tra le chiese del paese, con brevi pause di adorazione guidata per ogni tappa.
I misteri su cui soffermarsi sono numerosi: l’ultima cena, il gesto sul pane e sul vino, la lavanda dei piedi, la preghiera di Gesù nell’orto degli ulivi, il tradimento di Giuda, la consegna del Signore.
Il Venerdì di passione
Non un giorno di lutto o tristezza, ma di amore commosso. Il Signore affronta la passione e la morte. Alcuni scelgono di organizzare una Via Crucis, pio esercizio molto bello, che aiuta a avvicinarsi al mistero della salvezza.
Non è però impossibile guidare i bambini nell’azione liturgica propria. I bimbi resteranno colpiti dall’ingresso in silenzio del celebrante, dal suo prostrarsi a terra, della passione. Il gesto del toccare la croce va preparato: è bello affidare la nostra vita a Dio che tutto ha conosciuto del mondo.
Il sabato e il suo silenzio
Tempo aliturgico, senza gesti né suoni, il mattino del sabato può essere condiviso come un momento per coinvolgere i ragazzi e bambini nel preparare tutto l’occorrente per la grande veglia della notte.
Predisporre le candele, il legno, l’acqua ed i tanti movimenti potrebbe essere per loro un’esperienza iniziatica. Con l’occasione, ci si può ancora fermare davanti al crocifisso.
La grande notte e il giorno nuovo di Pasqua
Osiamo invitarli alla Veglia. Certo, il gruppo liturgico con il parroco, il coro e i catechisti deve preparare in modo che non risulti troppo impegnativo per loro. Ma è straordinario il gioco di luci, canti, ascolto e gesti che si offre a noi.
Per i piccoli, avere una propria candela da tenere con sé è gesto memorabile e tenero. Se cantano, entrano meglio nel ritmo della lunga veglia.
Meglio non coinvolgerli nelle letture, troppo complesse per loro. Possono essere invece coinvolti nel rinnovo del battesimo e nell’aspersione. Alla fine della veglia o della messa, non manchi un piccolo momento di festa per loro e per tutti.