Le nuvole parlanti

Il Signor Bonaventura

Creato da Sergio Tofano nel 1917, il signor Bonaventura è stato un personaggio a fumetti di grandissimo successo soprattutto con le sue avventure pubblicate dal Corriere dei Piccoli: paginoni a colori di storie semplici eppure coinvolgenti commentate da strofe in rima baciata. 
Il personaggio è un uomo alto sempre vestito con una giacca e un cappello rossi, larghi pantaloni bianchi e accompagnato da un cane bassotto. Un abbigliamento che ricorda i costumi della commedia dell’arte e del resto il suo inventore, Sergio Tofano, è stato un grande attore, regista, scenografo e costumista che firmava le sue storie con il nome Sto. 
Spesso lo stesso Tofano ha interpretato Bonaventura in commedie teatrali e per la televisione mentre nel film “Cenerentola e il signor Bonaventura” a impersonare il personaggio è stato Paolo Stoppa mentre Paolo Poli lo ha poi portato in teatro. 
Eroe buono e ingenuo, Bonaventua ha come comprimari delle sue avventure il cane bassotto, il figlio Pizzirì, il “bellissimo” Cecé, il commissario Sperassai, il barone Partecipazio e il cattivo di turno Barbariccia. Alla fine di ogni storia (che inizia con “Qui comincia l’avventura del signor Bonaventura” oppure “Qui comincia la sventura del signor Bonaventura”) il buon Bonaventura viene premiato con un grande assegno di un milione di lire salito poi a un miliardo di lire negli anni Settanta per l’inflazione. In ogni caso il premio era assicurato per le sue prodezze. 
Sergio Tofano ha scritto e disegnato per anni le storie del suo fortunato personaggio che è stato poi ripreso da Carlo Peroni, sempre per le pagine del “Corriere dei Piccoli”. Le avventure del Signor Bonaventura si distinguono per tre filoni principali. 
Il primo, che caratterizza il personaggio, in cui le sue azioni apparentemente maldestre finiscono per tornare utili al prossimo, e terminano sempre con la ricompensa economica. 
Il secondo vede come coprotagonista di ogni storia un animale diverso, le cui caratteristiche specifiche portano involontariamente al tradizionale finale remunerativo. 
Il terzo vede Bonaventura ricco e invidiato da Barbariccia, il quale trova sempre il modo di sottrargli il denaro di nascosto, ma che in un modo o nell’altro non riesce a trattenere il bottino, finendo per lasciarlo tornare in mano al protagonista con dinamiche simili alle storie di “Pierino e il burattino” di Antonio Rubino, altro storico autore di fumetti.
Dopo la fine della pubblicazione delle storie, coincisa con la fine del “Corriere dei Piccoli”, le avventure di Bonaventura sono state raccolte e pubblicate dall’editore Rizzoli e, in tempi più recenti, da Adelphi.