Saluzzo: Domenica 30 aprile appuntamento mondiale

La Chiesa prega per le vocazioni

Domenica 30 aprile, in concomitanza con la quarta domenica di Pasqua, torna la consueta Gionata mondiale di preghiera per le vocazioni.
Quest’anno ricorre il sessantesimo anniversario dell’istituzione di questa giornata in cui, guardando all’immagine di Gesù buon pastore, tutta la Chiesa è invitata a pregare per le vocazioni: matrimoniali, alla vita consacrata, al ministero ordinato.
Il titolo scelto dal Santo Padre per il suo consueto messaggio è “vocazione: grazia e missione”.
Fin dal titolo Papa Francesco ci invita a cogliere in ogni vocazione non tanto il frutto di una scelta umana quanto piuttosto l’azione di Dio che cerca i suoi figli e le sue figlie per donargli la Vita in abbondanza, ma che allo stesso tempo non può chiudersi in se stessa ma che si mette a servizio dell’umanità nella Chiesa.
Non possiamo non pensare che l’invito a pregare per le vocazioni possa essere scambiato con un generico grido di aiuto in un tempo in cui le vocazioni sacerdotali scarseggiano.
In realtà il pregare il Padrone della messe è urgente perché ogni cristiano riscopra la sua vocazione fondamentale all’incontro personale con Cristo, come Papa Francesco incessantemente ha ricordato partendo dal “Evangelii  Gaudium”.
Questo incontro si rende sempre più necessario perché ci fa assaporare la gioia del Vangelo che inevitabilmente spinge alla condivisione e alla missionarietà. La riscoperta della propria identità di figlio, infatti, diventa l’occasione per mettere la nostra vita a servizio ed è anche per questo motivo che, in questa giornata, preghiamo in modo particolare per le vocazioni sacerdotali.
Tutti noi sappiamo quale dono rappresentano i sacerdoti nelle nostre comunità e per questo sentiamo sempre più la necessità di chiedere al Signore il dono di nuove vocazioni al ministero ordinato.
In questo momento, poi, la nostra preghiera non può non farsi carico del nostro seminario interdiocesano di Fossano, presso il quale si stanno formando Alessandro e Matteo. Questi due seminaristi della nostra diocesi oltre ad essere motivo di speranza diventano per tutta la diocesi motivo di cura nella preghiera perché possano essere accompagnati nel loro impegnativo cammino di discernimento personale.