In salute di Cristina Bosco

Dottore, quanto fa male lo zucchero?

Per zucchero si intende una tipologia di carboidrati, detti anche semplici. Gli alimenti che associamo maggiormente a questa classe di nutrienti, oltre allo zucchero da tavola, sono tutti i prodotti da forno dolci e salati, ma sono compresi anche tutti i cereali raffinati bianchi che più spesso consumiamo a discapito di quelli integrali e semi-integrali. 
Questi alimenti sono stati privati della crusca esterna ricca di fibra e di sostanze nutritive, ritrovandosi quasi completamente formati da amido, a rilascio zuccherino immediato. 
Le fibre contenute nei cereali integrali, invece, mantengono un rilascio glicemico prolungato e costante, senza picchi e attacchi di fame improvvisi. 
Esiste poi una serie di alimenti che raramente sono percepiti come zuccherini, se non a livello gustativo, cioè gli zuccheri nascosti da diciture poco chiare per chi non è esperto del settore: lo zucchero viene infatti denominato con termini differenti, come sciroppo di glucosio, fruttosio, melassa, sciroppo di mais.  
Peggio ancora, esistono alimenti che vengono percepiti come più sani, grazie all’accurata scelta dei termini con cui lo zucchero è inserito in etichetta: miele, zucchero di canna, zucchero della frutta, fruttosio, ma sempre zucchero è. 
Ci sono poi alimenti che di fatto sono dolci, ma che portano in etichetta diciture nutrizionali fuorvianti come “a ridotto contenuto di zucchero”, grazie alla presenza di dolcificanti artificiali con un ridotto apporto calorico, ma con un potere dolcificante superiore allo zucchero comune. 
Lo zucchero non va comunque eliminato completamente dalla dieta, ma si deve utilizzare in piccole dosi, perché alti livelli favorisce l’insediamento di batteri e funghi patogeni, possiede un elevato indice glicemico, con l’aumento del rischio di sviluppare il diabete, e infine ha un ruolo depressivo sul sistema immunitario, riducendo sensibilmente le nostre capacità di inglobare e distruggere i batteri.