In salute di Cristina Bosco

Dottore, che fatica respirare!

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) è una patologia cronica e progressiva dell’apparato respiratorio caratterizzata da sintomi respiratori e ostruzione al flusso aereo, solo parzialmente reversibile. Peggiora quindi nel tempo e di solito questi cambiamenti sono graduali, ma talvolta si verificano in modo molto rapido e in questo caso si parla di riacutizzazioni. Esse si manifestano con un peggioramento dei sintomi cronici: aumento della tosse, aumento dell’espettorato e talvolta febbre. 
Ad oggi non esiste una cura definitiva contro la malattia, ma è possibile prevenirla e controllarla grazie ad interventi sullo stile di vita, terapie farmacologiche e non in grado di alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita. 
Smettere di fumare è l’intervento terapeutico più efficace per la riduzione dei sintomi della Bpco. 
Le terapie farmacologiche sono in grado di ridurre le riacutizzazioni, i ricoveri ospedalieri, di alleviare i sintomi e migliorare la capacità di svolgere attività fisica. Uno dei primi farmaci utilizzati è il broncodilatatore, mentre nelle forme più gravi si ricorre al cortisone per via inalatoria. 
I farmaci antitussivi vanno usati con cautela perché fermare del tutto la tosse può essere controproducente, dal momento che essa rappresenta un valido meccanismo di espulsione del catarro dai bronchi. Infine gli antibiotici vengono prescritti in caso di infezione batterica. 
Alla terapia farmacologica si può associare l’ossigenoterapia, che funziona se utilizzata per molte ore al giorno in modo continuativo e la riabilitazione fisica tramite programmi individuali di esercizi che fanno diminuire la dispnea, l’ansia e la depressione migliorando la qualità della vita e riducendo i ricoveri ospedalieri. Di forte rilevanza è anche il controllo del peso, poiché il sovrappeso determina un lavoro supplementare per il cuore e i polmoni, che già sono in sofferenza per la scarsità di ossigeno.