L’associazione il Fondaco di Bra, in via Cuneo 18, presenta dal 16 settembre al 15 ottobre una mostra personale dell’artista saluzzese Ugo Giletta.
Ugo Giletta, affermato artista “orgogliosamente provinciale”, dopo gli esordi con la video-arte e innumerevoli sperimentazioni tecniche, ha consegnato la sua firma all’iconografia del volto, realizzando una vasta serie di pastelli ed acquerelli che hanno dato vita ad una poetica gestuale iterata di “ovali con cinque macchie”.
La rassegna, curata da Silvana Peira e corredata da un catalogo edito da Nino Aragno Editore, sarà inaugurata sabato 16 settembre alle ore 18 e presenterà una quarantina di opere scelte, tra le quali ritratti e sette sculture in cera. Attraversando le sperimentazioni di video arte, ispirandosi a Bill Viola, Giletta ha trovato la sua cifra stilistica nell’acquerello, scegliendo come soggetto il volto, icona della condizione umana che lo ossessiona da sempre e che lo porterà a realizzarne una serie inesauribile tanto da farlo conoscere ufficiosamente come “il pittore dei fantasmini”.
Accostandosi alla filosofia lévinasiana dell’epifania “del volto dell’altro”, le sue opere rappresentano un’umanità non identificabile, poiché ciò che interessa a Giletta è la gestualità, non l’espressione. Nascono così miriadi di icone poetiche, volti silenti che, come, come scrive lo storico dell’arte ungherese Hegyi rappresentano le forme del “nudo contemporaneo”, «muti testimoni della nostra epoca che hanno trasformato in realtà “la povertà dell’esperienza umana”; il loro essere esprime questa condizione del mero esistere».
Nel corso dell’apertura della mostra, verranno presentati due volumi: “Astrid la giostraia”, favola illustrata di Filippo Bessone e “In cattiva luce”, un romanzo del critico Roberto Baravalle.
Le altre mostre
Proseguirà sino a martedì 19 settembre, negli spazi di Palazzo Banca d’Alba, in via Cavour, ad Alba, la mostra “Neurocromie. Ai confini del sé perduto” dell’artista racconigese Giancarlo Giordano.
La rassegna, comprensiva di una ventina di dipinti selezionati e realizzati nel corso degli ultimi anni, ci traghetta in un universo permeato dal dolore, dove la persona, seppur vittima di privazioni e segregazioni, grazie all’opera di redenzione pittorica realizzata dall’artista, ritrova una propria sacra dimensione spirituale.
Giordano, nato a Racconigi nel 1940, ha incontrato l’alienazione mentale acclamata o presunta e l’ha sperimentata, suo malgrado, per ventitré anni della sua vita, in veste di infermiere presso l’ospedale psichiatrico racconigese. Giorno dopo giorno l’artista ha imparato a riconoscere i linguaggi, le sembianze, i solchi indelebili che il manifestarsi della follia, una condizione data e non scelta, o il disagio mentale causato dalla reclusione coatta, avevano impresso nell’uomo, trasfigurandone lo spirito, la carne ed i volti. Ancora oggi quei fantasmi lo perseguitano e si traducono in testimonianze artistiche di matrice neo-espressionista senza pari, dove il vigore del segno duro, spesso impetuoso e steso di getto, come già fu per Rouault e per molti pittori Fauves, circoscrive le fattezze aspre e frange il campo pittorico attraverso lumeggiature e cromatismi velati.
Orari: sabato e domenica 10/12.30 e 15/19; martedì, giovedì e venerdì 15/19.30.
Info: info@profondoumano.it
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A Palazzo Mathis, in piazza Caduti per la Libertà 20, a Bra, è visitabile sino al 12 novembre la mostra “Art & food. L’incisione nel terzo millennio”, organizzata dal Comune, dall’associazione “Piero Fraire” e dall’Associazione Nazionale Incisori Contemporanei.
L’esposizione, curata da Gianfranco Schialvino, costituisce la più completa tra le rassegne di incisioni svolte in Italia nel corso del e presenta una settantina di opere realizzate con diverse tecniche incisorie, dalle classiche acqueforti anche bulini, maniere nere, xilografie, puntesecche, vernici molli
Orari: dal giovedì al lunedì, dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 18.
Info: Ufficio Turismo e Cultura del Comune, tel:0172-438185 o scrivendo a turismo@comune.bra.cn.it.