Via che vai di Anna Maria Faloppa

Corso XXVII aprile 1945

Costruita con il “moderno” intento di convogliare il traffico di passaggio e di favorire l’accesso alla Stazione ferroviaria da nord-ovest, la nuova circonvallazione si srotola da via Torino a corso Roma, tagliando aie di cascine e parchi di ville. Progettata nel 1936 e terminata nel 1938, non può che essere intitolata corso XXVIII Ottobre (atto podestarile del 15.02.1938).
Tuttavia l’ossequiente richiamo alla Marcia su Roma non esime dalle critiche. Già il 21 luglio dell’anno dopo, l’allineatissima Sentinella d’Italia titola su due colonne “Zona di incidenti stradali”, evidenziando il verificarsi di un gran numero di scontri tra le auto e quelle “birbe di ciclisti”, le prime autorizzate a un “passaggio deciso e senza intoppi” dall’ampiezza della carreggiata, i secondi transitanti “con la testa nel sacco” anche attraverso gli incroci con via Mattatoio e via Bagni di scarsa visibilità. E la goccia che ha fatto traboccare il vaso è quella ciclista che, gettata a terra, ha perso il padiglione di un orecchio strisciando sul pietrisco…
Il 27 aprile 1945 fanno il loro ingresso in città le formazioni partigiane Garibaldi e Giustizia e Libertà. A Palazzo civico s’insedia il CLN, che due giorni dopo elegge Sindaco all’unanimità l’avv. Vittorio Isasca, liberale, e il 2 maggio successivo provvede alla nuova intitolazione di corso XXVII aprile 1945, come  ulteriore segno di ripresa della vita democratica. 
In realtà, già nel 1943, quando il regime fascista sembrava ormai liquidato, si era tentato di cancellare l’imbarazzante appellativo, dedicando la via al senatore giolittiano marchese Marco di Saluzzo di Paesana (Torino, 9.04.1866 - Saluzzo,18.10.1928), secondo la proposta del liberal-monarchico mons. Carlo Fedele Savio, volta a ricordare un “uomo di cuore e di saggi consigli, da tutti amato senza distinzione di partiti”. L’atto era restato in vigore solo cinque giorni fino all’armistizio dell’8 settembre, che aveva aperto al funesto instaurarsi della Repubblica Sociale Italiana.