Via che vai di Anna Maria Faloppa

Corso Giacomo Matteotti

Realizzata tra il 1897 e il 1900 oltre l’estremo lembo dell’abitato in sostituzione del dismesso Campo di Marte lungo via Savigliano, la Piazza d’Armi era un vasto quadrilatero pianeggiante contornato da maestosi viali d’ippocastani; ma il viale di Piazza d’Armi per antonomasia era quello ovest (ora corso Giovenale Ancina),  il cui nome era stato ufficializzato dalla Giunta Municipale l’8.11.1921 nell’ambito del riordino toponomastico promosso dal VI Censimento generale.
Negli anni ’60, mentre avanza l’edificazione dell’antica Piazza d’Armi, il viale è prolungato fino alla provinciale per Torino ed è intitolato a Giacomo Matteotti  (Fratta Polesine, 22.05.1885 - Roma, 10.06.1924) dal Consiglio Comunale unanime il 17.09.1969, verbale n.131. L’occasione è data dalla  proposta lanciata circa un anno prima dalla Sezione locale del Partito socialista (lettera del 24.07.1968), che all’epoca a livello nazionale stava vivendo un’esperienza di riunificazione con il Partito socialdemocratico sotto la denominazione di Partito Socialista Unificato (1966-1969) e quindi intendeva ricordare Colui che era stato segretario generale del P.S.U. dal 1922 e parlamentare dal 1919 fino al rapimento e all’assassinio da parte di sicari fascisti, giusto cento anni fa. 
La motivazione risulta dalla relazione dell’assessore avv. Manlio Vineis, che sottolinea i meriti di “insigne giurista, sociologo e uomo politico, ardente propugnatore dell’idea antifascista” di Matteotti, che aveva retto il suo Partito con “combattività ed equilibro, prestando attenzione all’ampiezza dei problemi politici generali e rifiutando l’opportunismo spicciolo”.
Il nome conferisce spessore storico a una via disegnata quale semplice prosecuzione di un corso preesistente, mentre la geografia cittadina delle memorie si arricchisce di una figura icona di libertà e di democrazia, resistente ante litteram, cui erano intitolate  le brigate partigiane di ispirazione socialista attive nella guerra di Spagna e poi nella Resistenza.