Saluzzo: La riduzione dei margini di guadagno e di presenze sfiora il 50%. In calo anche la qualità

La crisi di bancarelle e ambulanti

I mercati ambulanti sono in piena crisi. Lo dicono le statistiche, ma soprattutto gli stessi operatori che non riescono a intravedere spiragli di miglioramento. 
In dieci anni, tra il 2014 e il 2024, nei 14 comuni che sono stati oggetto della nostra inchiesta, sono sparite 309 imprese, soffocate dal peso della crisi economica generale, dalla contrazione del potere d’acquisto e dall’onda lunga del Covid. A questi fattori si aggiungono le bizzarrie del clima, una primavera assente che hanno paralizzato le vendite degli articoli stagionali. Il cambiamento delle abitudini dei consumatori, sempre più proiettati al mercato online, ha fatto il resto. 
Nell’ultimo decennio, dalle piazze di 14 comuni tra la pianura e le valli saluzzesi è sparito in media il 30% dei banchi con picchi dell’80% a Racconigi, del 75% a Saluzzo dove le bancarelle del mercato giornaliero sono passate da 4 ad 1 soltanto. Il mercato del lunedì a Sanfront, il più importante della Valle Po, ha perso il 30%; Revello il 40%.
Precisiamo che è rimasto fuori dall’indagine lo storico “Mercà d’le fumne”, iniziativa esclusiva delle contadine della collina di Saluzzo. 

L'inchiesta completa in edicola sul Corriere di Saluzzo di giovedì 18 luglio.