Via che vai di Anna Maria Faloppa

Via Vittime di Bologna

Alle 10,25 di sabato 2 agosto 1980 un ordigno nascosto in una valigia  esplode nella sala d’aspetto della II classe della Stazione ferroviaria di Bologna, provocando 85 morti e oltre 200 feriti. Già alle 17,30 arriva sul posto in elicottero il presidente della Repubblica Sandro Pertini, che dichiara ai giornalisti: “Non ho parole, siamo di fronte all’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia”.
La strage costituisce in effetti il più grave atto avvenuto fino ad allora nella cosiddetta “strategia della tensione”, coinvolgendo servizi segreti deviati e terrorismo nero, e su di essa non riuscirà a emergere una verità completa ed esauriente nonostante decenni di indagini, processi, inchieste giornalistiche, depistaggi, rivelazioni. 
A Saluzzo, la conferenza dei Capigruppo in riunione straordinaria concorda una serie di iniziative di partecipazione e di solidarietà, poi ribadite in una successiva discussione Consiliare (5 agosto). Nell’immediato, una delegazione è inviata ai funerali delle vittime, contestualmente ai quali è proclamato il lutto cittadino con la chiusura dei negozi per un’ora ed è celebrata in Cattedrale una messa da parte del Vescovo (6 agosto). Nei giorni successivi, viene organizzata una sottoscrizione, aperta dal Comune stesso con 500.000 lire per aiutare i 40 bambini, con l’età media di 8 anni, resi orfani dall’attentato. Il 26 settembre il Consiglio Comunale approva un o.d.g. in cui richiama “quei sentimenti civili dell’intera Nazione, in cui si riconosce la collettività saluzzese, ed esprime la propria incondizionata ed unanime solidarietà alle Forze dell’Ordine e ai Magistrati bolognesi” per l’azione tempestiva ed energica.
E poi ancora, il 7 ottobre il Consiglio delibera all’unanimità, come “ulteriore atto di solidarietà da parte della nostra popolazione pervasa da profondi sentimenti di antifascismo e di antiterrorismo”, l’intitolazione “via Vittime di Bologna” per la nuova strada residenziale aperta tra la Provinciale e la via antica Torino.