Valle Maira: La società Mozily a capitale statunitense chiede di riprendere le attività di ricerca

A caccia di uranio nelle nostre Valli?

È al vaglio del Ministero dell’Ambiente la valutazione di impatto ambientale in merito al permesso richiesto dalla società Mozily s.r.o per la ricerca mineraria di uranio nei territori delle alte Valli Stura, Grana e Maira. Una questione che negli ultimi giorni ha fatto parecchio discutere e che nel Saluzzese riguarda in particolare i Comuni di Acceglio, Prazzo, Canosio, Celle di Macra e Marmora. Dieci Sindaci di questa fetta di territorio, hanno voluto rendere nota la vicenda in seguito ad un incontro svoltosi lo scorso 10 settembre a Demonte, principalmente per evitare il crearsi di allarmismi ma anche per dichiarare la loro ferma volontà nel seguire e presidiare l’evolversi degli eventi. 
Tuttavia, dopo decenni di silenzio, riaffiora la questione legata all’estrazione dell’uranio sulle nostre montagne. Gli ultimi carotaggi in Valle Maira, in particolare alle miniere del Preit di Canosio (riportata nella foto di copertina concessaci dal geologo Enrico Collo) risalgono agli anni ’80 del secolo scorso. Adesso, lo spauracchio di una possibile ripresa di tali attività mette i Sindaci nella massima cautela. A fare da portavoce per il territorio è il primo cittadino di Prazzo, Gabriele Lice, che in un’intervista al nostro giornale dichiara l’intento di voler procedere al più presto possibile ad un Protocollo d’Intesa che riunisca attorno ad un unico tavolo i Comuni che potrebbero essere coinvolti da possibili operazioni di estrazione di materiali radioattivi. «Se il Ministero dell’Ambiente non concederà le autorizzazioni per la ricerca di uranio nelle nostre valli – afferma Lice - la questione sarà definitivamente chiusa».