Saluzzo: Mons. Repole al Convegno diocesano

Nuovi ministeri: collaboratori alla missione della Chiesa

Il futuro della Chiesa dovrà passare (anche) attraverso l'impegno assiduo dei nuovi "ministeri laicali", non per una più o meno avvertita penuria di preti o diaconi ma per un senso di corresponsabilità che si innesta in una comunità, per cui ogni membro (in modalità differenziata) concorre alla vita e alla missione della Chiesa. Lo ha sottolineato Mons. Repole, arcivescovo di Torino e Susa, nella seconda serata del Convegno diocesano. «Scontiamo, forse, una certa visione piramidale della Chiesa, che non corrisponde, ad esempio, alla sua struttura nei primi tempi cristiani». Secondo Repole già «nell'ultimo Concilio erano state dettate linee chiare sulla possibilità (o necessità) di istituire ministeri di servizio coordinati da laici». Nel frattempo, molti compiti sono già stati assegnati "di fatto", ma c'è bisogno di fare un ulteriore passo: l'istituzione formale e pubblica.