: Su tutte le piattaforme streaming il terzo singolo del giovane cantautore

Davide Marconetto è Woody Allen

Abbiamo intervistato il bargese Davide Marconetto, da oggi su tutte le piattaforme streaming con il suo terzo singolo musicale dal titolo “Woody Allen”.

Davide, di che cosa parla “Woody Allen”? 
«L’ho scritta ad inizio anno, la ragazza con cui uscivo aveva da poco deciso di chiudere con me. Era inverno e una sera alla tv ho rivisto “Io e Annie” di Woody Allen e sono stato colpito dal monologo finale, così diretto e allo stesso tempo così profondo, geniale. 
Mi sono messo al piano e ho trovato la melodia, traendo l’ispirazione proprio da quel monologo. Amo i film di Woody Allen e mi capita spesso di pensare che sarei un ottimo personaggio per uno dei suoi film: insicuro, sognatore e un tantino scanzonato. L’idea è nata così». 

In questa canzone il tema centrale è Torino, come mai?
«Frequento molto la città, il mio percorso musicale si sta sviluppando anche lì. Mi esibisco nelle piazze e nelle vie del centro, chitarra e voce, è una delle esperienze più belle che ho avuto modo di provare, per quanto traumatico sia stato inizialmente. Torino è una donna introversa che al tramonto si veste del suo abito più elegante, tessuto di malinconia». 

Come definiresti il tuo genere musicale?
«Definisco il mio stile indie pop cantautorale, ispirandomi ai grandi del passato, ma cercando di proporre un genere musicale comunque moderno. Quando ero bambino ho preso alcune lezioni di piano e da qualche anno suono la chitarra. Le canzoni che ho scritto partono tutte dalla mia esperienza personale, mi viene più spontaneo e naturale parlare di cose che ho vissuto in prima persona».

Parlaci delle altre due canzoni.
«La prima si intitola “Barche controcorrente”. È uscita su Spotify e YouTube quest’estate. L’ho scritta una domenica pomeriggio di qualche anno fa, era estate e tutti i miei amici erano in vacanza, me ne stavo sul balcone a strimpellare la chitarra. È uscito un riff alla chitarra e le parole sono venute fuori quasi di conseguenza. Mi piace definire “Barche controcorrente” un riff di chitarra che sfocia in un mare di frustrazione, perché in fondo il testo parla di un ragazzo stanco e anche un po’ arrabbiato. La seconda, “Il cuore e la maschera”, è uscita poco dopo. È una canzone molto introspettiva dove le figure centrali, costantemente in contrapposizione, sono il cuore, che è la parte irrazionale di ognuno di noi, e la maschera, che rappresenta la ragione e la razionalità».
Come nascono i tuoi brani?
«Scrivo e compongo i miei brani da solo, registrando delle demo autoprodotte in casa. In questo caso successivamente le ho proposte a Massimo Barberis e Michele Nicolino dello studio Mam recording di Tavelle, ed ho lavorato con loro rispettivamente alla fase di produzione e di mix/mastering delle canzoni.Ci tengo a ringraziare anche Gianluca Serra della Reload Music Italia, che distribuisce i miei brani, Alex Sanmartino, che ha curato le grafiche, e Silvia Bocca, la mia insegnante di canto, il cui supporto è stato fondamentale».