A cent’anni dalla nascita del Surrealismo (1924-2024), la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino, in via Po 55 ospita, fino al 2 marzo 2025, la mostra dedicata a Giorgio de Chirico, artista centrale del Novecento.
«Giorgio De Chirico: 1924», curata da Victoria Noel-Johnson, si concentra sugli eventi che vanno dal 1921 al 1928, un periodo significativo per l’artista e per la nascita del movimento surrealista.
De Chirico, considerato dal critico francese André Breton come un precursore del Surrealismo, emerge in questo percorso artistico che svela l’influenza decisiva delle sue opere sul movimento, ufficializzato nel 1924 con il Manifeste du surréalisme. La rassegna evidenzia l’importanza del ruolo dell’artista nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizza il suo complicato rapporto con André Breton, con il poeta francese Paul Éluard e con sua moglie Gala.
In esposizione oltre settanta opere provenienti da collezioni private e musei internazionali, tra cui cinquanta dipinti e disegni su carta di de Chirico, affiancati da una selezione di venti ritratti fotografici di artisti, poeti e scrittori dell’epoca, realizzati da Man Ray e Lee Miller.
Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, verrà inoltre esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica de Le muse inquietanti del 1918. Un viaggio affascinante tra pittura e fotografia, che mette in luce il contributo di de Chirico al Surrealismo e la sua influenza duratura sull’arte e sulla letteratura del XX secolo.
Orari: martedì, mercoledì e venerdì 10-18; giovedì 10-20; sabato, domenica e festivi 10-19. La biglietteria chiude mezz’ora prima.
Le altre mostre
La Promotrice delle Belle Arti di Torino ospita fino al 2 marzo 2025 la mostra «Banksy & Friends: storie di artisti ribelli», un’esposizione tesa a mettere in luce le opere più audaci e provocatorie della scena artistica contemporanea. La rassegna, curata da Piernicola Maria Di Iorio, si distingue per la sua capacità di raccontare storie che sfidano le convenzioni; lungo il percorso espositivo vengono infatti presentate oltre ottanta opere di artisti di fama mondiale, tra cui Banksy, Jago e Takashi Murakami, tutti interpreti intensi e critici della realtà attuale.
Liu Bolin, David LaChapelle e Damien Hirst presenteranno opere che invitano alla riflessione, toccando argomenti delicati come l’ingiustizia sociale e le guerre, utilizzando un linguaggio visivo potente e diretto. La scelta di materiali e tecniche diversificate rende ogni opera un dialogo aperto con lo spettatore, stimolando emozioni forti e critiche sociali incisive.
L’evento, prodotto da Next Events in collaborazione con Piuma, Arthemisia, Pop House Gallery e Trium Art Gallery, è un’occasione per confrontarsi con opere provocatorie, strumenti che dimostrano come l’arte possa diventare un potente strumento di cambiamento e consapevolezza.
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Prosegue, nelle Sale Chiablese dei Musei Reali, «1950-1970. La grande arte italiana. Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea», un’importante mostra dedicata ai capolavori dei più noti ed apprezzati artisti italiani del secondo dopoguerra, con un corpus di 80 opere provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, per la prima volta esposto insieme fuori dal museo capitolino che le conserva.
Oltre ad evidenziare il trentennale rapporto che la soprintendente Palma Bucarelli ebbe con un gruppo eccezionale di maestri, la mostra mette in risalto la ricchezza delle collezioni del museo romano e celebra 21 artisti che hanno animato una stagione senza precedenti nel panorama dell’arte contemporanea italiana: Ettore Colla, Pino Pascali, Giuseppe Capogrossi, Lucio Fontana, Alberto Burri, Mimmo Rotella, Bice Lazzari, Afro, Piero Dorazio, Giosetta Fioroni, Carla Accardi, Giulio Turcato, Gastone Novelli, Toti Scialoja, Sergio Lombardo, Tano Festa, Franco Angeli, Piero Manzoni fino a Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano ed Emilio Isgrò.