Via che vai di Anna Maria Faloppa

Via sopra le mura

Del tracciato ottocentesco di via Sopra le mura,  oggi traversa appena abbozzata di via Valoria inferiore, sopravvive un  percorso minuscolo, pari alla facciata di una sola casa,  giusto quanto basta per reggere un numero civico e la targa toponomastica d’epoca; poi, sullo spigolo dell’edificio,  l’inizio del tratto privato della strada è sancito da un largo  cancello, al di là del quale la scenografia della Saluzzo medievale dispiegava tutti i suoi fascini: spalliere d’edera, sterrato erboso, muri muschiosi di pietra e mattoni… perlomeno fino all’apertura dei cantieri di restauro dei palazzi adiacenti…
Invece, quando fu intitolata dal Consiglio Comunale (4.06.1850), la sezione pubblica della via era di tutto rispetto con i suoi 234 metri “dal fondo dei portici scuri sino alla casa del signor cavaliere Alessandro Della Chiesa” e seguiva all’interno il tracciato delle mura marchionali dalla Porta di Santa Maria fino alla Porta dell’Ospedale, per poi spingersi oltre, come strada privata tra le vigne. Al civico 15, opportunamente affacciato verso l’aperta campagna, c’era il laboratorio pirotecnico dei Bodrero, rinomato e pubblicizzato a livello provinciale per la modicità dei prezzi e il ricco assortimento di razzi volanti, fuochi artificiali e globi aerostatici. Fra i prestigiosi incarichi ottenuti restò memorabile quello per la festa inaugurale della condotta dell’acqua potabile, fatta zampillare in piazza Cavour in mezzo a uno spettacolare cerchio di fuochi artificiali “a pianta” (1901). 
Ma poi, il destino della via fu segnato dal riordino della toponomastica cittadina, previsto nell’ambito del VI Censimento generale: con provvedimento dell’8.11.1921 la Giunta municipale deliberò di estendere alla parte pubblica della strada la denominazione di via Valoria inferiore, già attribuita alla ripida salita “dalla casa del signor cavaliere Alessandro Della Chiesa fino al Castello… in modo da formare una sola via dalla piazza Santa Maria alla piazza Castello”.