Via che vai di Anna Maria Faloppa

Via di San Martino

La via di San Martino, così intitolata dal Consiglio comunale il 4 giugno 1850, è la spina dorsale del Borgo, che, formatosi nel piano attorno alla chiesa di San Martino fondata dai Benedettini nel corso del 1000, si sviluppa sul versante della collina, disponendosi con continuità ai lati dell’arteria di collegamento tra la porta Pusterla (1280) e la porta doppia di San Martino (1379). 
Polo di attrazione è la chiesa di San Bernardo, che, in alto al sicuro dentro le mura, meglio risponde alle esigenze difensive dei borghigiani fino a subentrare come Parrocchiale dal doppio titolo dei Santi Martino e Bernardo (1500). 
Intanto, la struttura esterna della porta di San Martino inizia a chiamarsi porta della Guerra dopo l’assedio del 1413 da parte dei Savoia, che proprio in quel punto delle mura accampano l’esercito e concentrano gli attacchi; di conseguenza, l’appellativo di ruata porte Guerre è frequentemente documentato tra il 1400 e il 1500 per indicare  la via che l’attraversa.
Caduta in rovina la porta esterna, sopravvive fino a tutto 1700 quella interna intitolata al Santo, circostanza che assicura il permanere del toponimo “san Martino” anche quando l’omonima Chiesa, divenuta Oratorio della Confraternita del Gesù (1584), è più volte ristrutturata e infine accorpata con l’attigua cappella della Consolata (1912). 
Nel tempo, le grandi case di cortile attorno alla via di san Martino disegnano un popoloso sobborgo di  artigiani e di operai occupati nei numerosi opifici e nelle fabbriche di utensili impiantate lungo il bedale (da cui il detto Borg di cotej = dei coltelli). Vi trovano sede anche le operose comunità dell’Ospizio di Carità  e del Ritiro delle Rosine, che si mantengono “col lavoro delle proprie mani”.  
Al civico 2, una lapide segna la casa natale del “re dei cuochi, cuoco dei re” Giovanni Nino Bergese (Saluzzo, 9.9.1904 - Genova, 4.5.1977), figlio di un fuochista e di una setaiola, chef stellato creatore di un’alta cucina internazionale sontuosa e spettacolare.