Via che vai di Anna Maria Faloppa

Via della Resistenza

Sono l’origine e la collocazione a spiegare per quale motivo simbolico si scelga d’intitolare proprio “via della Resistenza” la trascurabile stradina secondaria e all’epoca senza uscita, posta a destra del palazzo Italia. Si tratta infatti di uno dei due slarghi realizzati per dare respiro e risalto agli ingressi laterali della Casa del Fascio o Palazzo del Littorio (1927/1929), soprattutto sede dopo l’8 settembre 1943 del sinistro potere repubblichino. 
La denominazione è deliberata all’unanimità dal Consiglio comunale l’11-12-1954 (verbale n. 56), ed è suggerita dal Sindaco avv. Emilio Villa in alternativa alla proposta del consigliere rag. Vincenzo Avagnina d’intitolare la strada all’antifascista prof. Francesco Costa, ritenuta non accoglibile, perché all’epoca gli erano già dedicate la Scuola serale e due lapidi  commemorative. 
La via, dapprima portata fino alla recinzione della storica stazione del tramway, cui si può accedere tramite un cancelletto, dotata delle opere di urbanizzazione e classificata “comunale interna all’abitato” (deliberazione Consiglio comunale 4-12-1965), è poi prolungata in anni relativamente recenti fino all’incontro con via Marconi attraverso l’area dismessa dalle autolinee. 
Per vari decenni serve soprattutto il complesso del Consorzio Agrario, cooperativa formata per fornire mezzi tecnici, economie di scala e servizi alle imprese agricole. Fino agli anni ’90 un intero isolato è occupato da uffici, cortili e magazzini, nonché da uno spaccio per la vendita diretta, il popolare Cap, spartano apripista degli attuali supermercati. 
Nel 2000, costituito il sinergico Consorzio Agrario delle Province del Nord-Ovest, la sede locale con il “mercato degli agricoltori” emigra verso le storiche campagne del Propanotto ai bordi della zona di espansione della città, attuale via Giuseppe Vananti.
Così lungo via della Resistenza, al posto dell’abbattuto complesso consortile, man mano sorgono gli oltre 150 appartamenti dei palazzi del complesso Le Corti (2002-2008).