Vangelo

Il Vangelo della Domenica

Dal Vangelo secondo San Giovanni  20,19-31

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati...        (...)

2ª DOMENICA DI PASQUA (C)


Con il cuore trafitto dalla morte di Papa Francesco, non voglio permettere al dolore di chiudermi all’ascolto, perché sono certo che solo lì, nel vangelo, mi è data la possibilità di vedere, con gli occhi del cuore, che la morte non è la parola ultima. La fiducia di donne e uomini che, anche in mezzo ai dubbi, hanno visto il Risorto, ha fatto giungere la certezza della Vita fino a me. Oggi, proprio la testimonianza di un uomo, chiamato dodici anni fa ad essere il successore di Pietro, grida la verità e la bellezza della fede in Cristo Risorto, l’unica luce del mondo.
La sera di “quel giorno”, tra paure e sconfitte, giunge un sussurro: “Pace a voi”. È una voce si fa soffio, e chiede al cuore di lasciarsi modellare dalla certezza di essere “misericordiati” (come usava dire Francesco), sempre, e dalla capacità di vivere il perdono gli uni gli altri. 
Come non capire la paura e la meraviglia dei discepoli? In tre giorni era successo di tutto: avevano provato dentro di loro che qualcuno, qualcosa di malvagio, gliel’aveva portato via. Nemmeno più il cadavere tra le pareti di una fredda pietra. Alcune donne avevano raccontato strane visioni, ma chi ci crede? Poi, all’improvviso: “Pace a voi”! 
Chissà cosa è successo in quei cuori, diventati per necessità un po’ duri… proprio come capita anche a me, anche a noi, reduci da tempeste troppo forti, incomprensibili e inconsolabili. 
“Pace a voi!” E mostra i segni e le ferite dei chiodi nelle mani e nei piedi: allora è proprio Lui, non ci sono dubbi. Avvolti da luce e parole, ora avvertono il vento che li invade. «È lo Spirito Santo!» dice loro Gesù. Sì, d’ora in poi l’Amore diventerà l’unica misura di vita dei discepoli. “Pace” sarà il distintivo della presenza di Cristo, Pace perché solo Lui ne è la sorgente autentica. 
Sarà la rivoluzione che potrà rigenerare il mondo. Una rivoluzione portata avanti da testimoni. Ma non sarà né facile né scontato. Tommaso, detto “Didimo” (il “gemello”, gemello nelle fatiche dentro e fuori della comunità), ha bisogno di “toccare con mano” nella testimonianza vera dei suoi amici, e nella “prova” personale della sua amicizia con Cristo. 
Il testo del vangelo ripete l’espressione “stette in mezzo”. Stette: Gesù Risorto è e sarà per sempre presenza che accende la Pace, che rende possibile la Misericordia.
Buona domenica.