4 chiacchiere dal barbiere di Danilo Girello

“SCEGLI UN LAVORO CHE AMI, E NON LAVORERAI NEANCHE UN GIORNO DELLA TUA VITA” (Confucio)

Lo sapete qual è la più banale delle domandone rivolta dagli adulti ai bambini di tutto il mondo? Semplice da indovinare, di gran lunga vince per distacco: “cosa vuoi fare da grande?”.
Ora davanti a questo quesito ognuno di noi ne avrà certamente sentite di tutti i colori perché si sa che i bimbi nella loro beata spontaneità possono stupirci con strabilianti fantasie. In negozio Filippo mi ha raccontato che da grande vuole fare il pompiere perché ha visto in televisione che con la scala lunga lunga sono riusciti a salvare una nonnina dalla finestra; Claudia farà sicuramente la veterinaria perché vuole che la sua tartaruga viva sino a cent’anni. E poi che bello sentire da loro che diventeranno pasticceri, maestre d’asilo, idraulici e addirittura astronauti per fare un giro attorno alla terra su di un razzo spaziale.
Così come sorrido ricordando il piccolo Matteo Cesano che a 5-6 anni seduto sul cavallino prima di tagliarsi i capelli mi diceva sempre: io da grande farò il pilota di elicottero. E ora che lo è diventato per davvero che soddisfazione l’aver realizzato il suo grande sogno!
A me è toccato sentire questo gioco quiz per bocca del mio mitico cugino d’oltralpe Serge Nicolino alla fine di un lunghissimo pranzo di famiglia, composto da 6 antipasti, 2 primi, fritto misto alla piemontese, tris di dolci che prima dell’immancabile partita a bocce mi ha chiesto: Danilo cosa vuoi fare dopo l’esame di terza media? Ho risposto senza indugio: farò il parrucchiere!
Eravamo all’inizio degli anni 80 e adesso che sono passati più di quarant’anni se mi guardo indietro non posso che confermare che se ami ciò che fai le ore non ti pesano e ogni giorno di lavoro lo affronti come fosse il primo!
In questi tempi dove si sente solo più parlare della famigerata intelligenza artificiale, mi piace pensare che dietro a tante storie di eccellenza nelle industrie, in agricoltura, nell’artigianato il successo più che per le macchine, o i computer (certamente utilissimi), arrivi perché al centro ci sono tanti uomini e donne che con la loro manualità, l’ingegno, la passione rendono tutto questo possibile.
L’articolo 1 della Costituzione Italiana recita: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul Lavoro”.
Buon 1° maggio a tutti, specialmente a chi, in questo momento un lavoro non ce l’ha!