Saluzzo: Lettera pastorale di mons. Vescovo

Perchè la famiglia sia un segno profetico

In occasione del Convegno diocesano e dell’inizio del nuovo anno pastorale, è stata diffusa anche la Lettera pastorale del Vescovo per i prossimi tre anni.
“Perché la famiglia sia un segno profetico” è il titolo scelto da mons. Cristiano Bodo per questa Lettera, che i fedeli di tutte le comunità della diocesi potranno leggere.
Eccone un primo estratto.

La famiglia è profezia?
Ef 5, 1-2; 21-32, I Cor 13, 3-7 
Come la famiglia cristiana può assumere il vigore della profezia nel nostro tempo? Anzitutto vorrei fare tre brevi riflessioni introduttive. 
Qualcuno ha scritto che oggi c’è bisogno di profezia; io credo che non sia esatto parlare di bisogno di profezia. Oggi, più puntualmente, urge raccogliere il testimone della profezia; c’è bisogno di non disperdere la grazia del Concilio Vaticano II, che è stata una grande e sconvolgente profezia. Infatti anche questa stagione post-conciliare è stata ricchissima di figure profetiche. 
Basti citare alcuni nomi che hanno parlato al mondo con il “quinto vangelo” della vita: S. Giovanni XXIII, S. Giovanni Paolo II, S. Madre Teresa di Calcutta, S. Gianna Molla, Chiara Lubich, San Carlo Acutis, San Pier Giorgio Frassati e tanti altri. 
Ecco dunque la consegna: noi siamo la seconda generazione del Concilio, chiamati a raccogliere il testimone della profezia. 
Una seconda considerazione preliminare: forse, per la prima volta nella storia, il popolo di Dio, la Chiesa, ha preso coscienza di essere minoranza numerica e culturale. 

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