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Il vangelo della domenica

Dal vangelo secondo san Matteo 5,1-12a

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.   (...)

31ª TEMPO ORDINARIO (C) - DEFUNTI


La trentunesima domenica cede il passo alla memoria propria del 2 novembre, commemorazione dei fedeli defunti. Tre sono le liturgie della Parola suggerite e possibili. Un Vangelo, quello delle beatitudini, è proprio della solennità dei Santi ed è anche una delle pagine proposte per oggi. È questo il testo che ho scelto per il commento.
Le “beatitudini” … entrano nell’ascolto come frecce scagliate da un arco lontano, addirittura un po’ assurde per la ragione, impossibili per la normalità umana. Eppure Gesù così ha insegnato, seduto su quel “monte”, splendida altura da dove si contempla il grande “mare” di Tiberiade. Ha proclamato i “criteri di Dio”, parole che non sostituiscono le dieci del Sinai, ma indicano il luogo in cui la Parola del Signore innerva la carne dell’uomo. Non nuovi precetti, ma l’annuncio gioioso che Dio regala vita a chi non ha paura di generare amore. 
“Beati, Beati…”. Gli studiosi rivelano che il termine originale ebraico, passato poi attraverso il greco e il latino per arrivare a noi con “beati”, ha nella sua radice un doppio significato: felicità di benessere e movimento di cammino in avanti. È il sogno di Dio, che ci ha disegnati e plasmati nel grembo di una storia di e per felicità e cammini. 
Beati i poveri, non la povertà. Beati gli uomini, non le situazioni. Dio è con i poveri e contro la povertà. Dio è dalla parte di chi piange, non dalla parte del dolore. Dio asciuga lacrime, fascia cuori, apre futuro. Dio è nel riflesso più profondo delle mie lacrime, per moltiplicare il coraggio; è nelle più assurde tempeste, per essere forza della mia forza. “Beato” l’uomo che osa credere di essere amato sempre e comunque, e di Dio si fida fino alla fine. “Beati…”: Dio cammina con voi. In voi sta il futuro della terra: non lasciatevi cadere le braccia. La felicità è il vostro “destino”, camminare è la vostra chiamata, anche quando il buio del mondo vorrebbe nascondere l’aurora. 
«I santi non sono modellini perfetti, ma persone attraversate da Dio. Sono come le vetrate delle chiese, che fanno entrare la luce in diverse tonalità di colore. Hanno accolto la luce di Dio nel loro cuore e l’hanno trasmessa al mondo, ciascuno secondo la propria “tonalità”. Questo è lo scopo della vita: far passare la luce di Dio» (Papa Francesco).
Buona solennità dei Santi e memoria dei Defunti.